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martedì 20 marzo 2012

La mia carta di identità politica


Mi sta a cuore questa città. Non solo perché è la mia, non solo perché è bellissima, ma, soprattutto, perché credo che Lecce meriti di più, perché le donne e gli uomini leccesi possano vivere meglio e lasciare ai loro figli un luogo dove le buone pratiche di vita e di cittadinanza siano davvero un bene comune.
Per questo mi candido, e intendo rendere questa mia prima e volontaria esperienza un impegno che diventerà costante, come, fino ad ora, è stato continuo l’interesse che ho mostrato verso molti aspetti del vivere civile. Ho quarant’anni, un’età in cui oggi si è ancora considerati giovani ma abbastanza esperti per aver compiuto delle scelte ponderate. Sono un avvocato con la passione per la Giustizia, che credo riguardi molto più delle questioni legali; l’equità sociale, l’amore e il rispetto per l’ambiente, il commercio solidale, le ragioni dei più deboli, il rifiuto della guerra, sono i motivi-cardine del mio impegno. Da anni mi occupo della tutela delle persone: in particolare mi sono battuto per i consumatori, anche se questa definizione non mi piace: le persone soddisfano bisogni che, come tali, sono necessari per vivere. Non potrei mai considerarli oggetti di un consumo che impoverisce la Terra, arricchisce uomini senza scrupoli e rende vano ogni tentativo di uguaglianza e benessere diffuso. Fra le mie battaglie voglio ricordare quella per la difesa di Punta Palascia e quella per l’acqua pubblica. Il principio della vita non può essere appannaggio di pochi.
Da quando questo lembo d’Italia è diventato così importante per le migrazioni, ho offerto la mia opera volontaria con un impegno assiduo: dai centri di prima e seconda accoglienza, a iniziative finalizzate all’inserimento di adulti e bambini nel lavoro e nella scuola. Politicamente significativa è stata la mia esperienza nel Lecce social forum, che si è caratterizzata soprattutto nella battaglia per la chiusura dei centri di permanenza per gli immigrati.
In campo culturale i miei interessi hanno spaziato dal cinema d’autore alla fotografia, dal jazz all’arte contemporanea. Tutto questo si può anche racchiudere in un viaggio, se questo diventa – come spesso mi accade - un percorso dell’anima. Ho molte idee per Lecce, progetti che vorrei discutere con le leccesi e i leccesi, concordandoli con tutti coloro che vorrebbero questa città un modello di buona vita, un esempio che parta dal Sud.

1 commento:

  1. Buon viaggio Alessandro
    solo un consiglio: evita il treno e usa la "bici"

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