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domenica 8 aprile 2012

Gli "auguri scomodi" di Don Tonino

Fino a quando nelle nostre città la Via Crucis non sarà organizzata dagli amici del cambio, agli appassionati della rivolta, dai poveri che si ribellano, dai condannati alle piccole croci quotidiane, da chi vi rimane schiacciato sotto, da chi è ingiustamente spogliato di tutto come Cristo, da chi viene abbeverato con l’aceto e il fiele di una vita insostenibile, avremo sempre delle Pasqua sterilizzate, delle liturgie innocue, delle aurore senza mattino. E i macigni continueranno a ostruire i nostri sepolcri.
Che la Pasqua sia per tutti una memoria spiritualmente eversiva. Solo allora questa allucinante vallata di tombe, a cui spesso dà l’impressione di rassomigliare la terra, si muterà in serbatoio di speranze.
Don Tonino Bello

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