Francamente la situazione non mi preoccupa molto, credo che il Paese abbia dato delle indicazioni chiare, forse in modo inatteso o scomposto, ma sicuramente si troverà una soluzione di fase. Certo la botta è stata forte: quando circa 16 milioni di elettori cambiano voto rispetto al precedente si può correttamente parlare di terremoto politico.
Ma la reattività mostrata dall'elettorato rispetto ad uno squagliamento del vecchio quadro politico mi suscita interesse e curiosità. Penso che il manipolo di quarantenni (37 anni è l'età media della compagine parlamentare M5S!), di donne, di nuove facce che abiteranno le stanze del potere siano una risorsa e non un problema.
Nel campo del centro-sinistra dobbiamo dire parole chiare: dopo la vuota euforia delle primarie, gli elettori hanno compreso che non era credibile chi si propone nuovo avendo votato infinite fiducie a Monti. Gli elettori hanno punito gravemente il PD e preferito una incerta speranza ad una più che probabile prosecuzione dell'inciucio. Di riflesso, la punizione si è abbattuta purtroppo anche su Sel che dimezza il suo elettorato e cambia di fatto la sua base sociale.
Alla sinistra, la cui sorte mi sta molto a cuore, dedicherò il prossimo post. Qui la sconfitta assume proporzioni epocali su cui occorre ragionare con attenzione.
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